lunedì 8 dicembre 2008

Le quotazioni delle immaginette "sulpiciane"


Con il termine "sulpiciano" ci si riferisce a tutto ciò che nei secoli XIX e XX si sviluppò - parliamo ovviamente di oggetti religiosi - a Parigi nell'area di Saint Sulpice.
Con specifico riferimento ai santini, si può parlare di arte sulpiciana per indicare l'enorme produzione di immaginette religiose proveniente dalle ditte che ebbero sede in quell'area, dette sulpiciane appunto. Tutte quelle immaginette dai colori vivaci, cartonate o trinate a punzone (canivets meccanici); le siderografie in bianco e nero o colorate, a volte anche a mano, creeranno il cosiddetto stile "sulpicien".
Oggi, di quella enorme produzione è rimasto moltissimo, non soltanto per il numero dei soggetti stampati, ma anche per le altissime tirature, grazie alle quali vi fu una diffusione capillare in quasi tutti i paesi del mondo cattolico, dall'Europa alle Americhe.
Passando al profilo più specificamente collezionistico, va detto che proprio tale abbondanza di soggetti e di copie, è il motivo principale che ha determinato il valore di mercato delle immaginette sulpiciane. La loro quotazione è infatti molto contenuta: le cc.dd merlettate di editori come Bouasse Jeune, Bouasse Lebel, Letaille, Turgis, Boumard, per citare i più noti, si possono trovare intorno ai 10-15 Euro; mentre le cromolitografie degli stessi mantengono quotazioni bassissime, che non superano i 3,00 Euro.
Nella foto, cromolitografia edita da Bouasse Lebel, numero di serie 5164, Parigi, inizi del '900, cm 6,2 x 11,3, margini lunghi sagomati, destinata al mercato latino americano.


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